Nel settore assicurativo, la franchigia -espressa in valore assoluto o in percentuale- è quell'importo fisso e prestabilito il cui pagamento rimane a carico dell’assicurato. Qualora si verifichi il sinistro, i danni subiti fino a tale tetto di spesa sono esclusi dalla copertura assicurativa: a titolo esemplificativo, nell'assicurazione viaggio, a seconda delle garanzie prestate, la presenza di franchigie fa sì che il rimborso spettante all'assicurato per le spese mediche sostenute o che l’indennizzo per il furto del bagaglio non siano integrali e che una parte del danno rimborsabile rimanga comunque a carico dell'assicurato.
Si pone, poi, la fondamentale distinzione tra franchigie relative e franchigie assolute. Nel primo caso, se l’ammontare del danno supera il limite massimo di spesa prefissato, il rimborso sarà integrale. Nel secondo caso, invece, l’indennizzo è dato dalla differenza tra l’importo del danno e quello della franchigia: ne consegue che nessun risarcimento sarà corrisposto qualora il danno sia pari o inferiore al tetto di spesa.
Se è vero che le assicurazioni viaggio con franchigie sono più economiche di quelle che non prevedono franchigie e che la polizza è più conveniente tanto più alte sono le franchigie, è innegabile che la presenza di tetti di spesa lascia a carico dell’assicurato una parte -a volte consistente- di rimborso. Da queste osservazioni deriva l’importanza di prendere in considerazione, nella scelta delle assicurazioni viaggio, anche quelle polizze che, a fronte del pagamento di un premio aggiuntivo, rimuovono tutte le franchigie previste.