Natura, storia, spiritualità, piccoli villaggi ed enormi città, raccoglimento e folla oceanica, l’India è indiscutibilmente una meta piena di input contrastanti, spesso scelta per estraniarsi dalla vita di tutti i giorni ed immergersi in una realtà che non ha eguali al mondo.
Un viaggio in India andrebbe pianificato con una certa attenzione e in base ai giorni a disposizione sarà necessario selezionare le zone di un territorio enorme e variegato, settimo per estensione su scala mondiale, e secondo per numero di abitanti. Dall’Himalaya alle spiagge sull’Oceano Indiano, la varietà di paesaggi, climi, punti di interesse, usi e costumi, religioni è difficile da riassumere, va semplicemente vissuta preparandosi a un’esperienza fuori dal comune. Come immergersi nella realtà di Delhi, tra strade labirinto e variopinti mercati, per poi passare alla città imperiale di Nuova Delhi, entrando in contatto con i suoi contrasti. Ahmedabad, nel Gujarat, offre come Delhi un confronto tra passato e presente, due anime della città, e dal 2017 è inserita con i suoi monumenti tra i patrimoni dell’Unesco. E se parliamo di opere d’arte e architetture uniche nel loro genere non possiamo non pensare al Taj Mahal, dal 2007 una delle sette nuove meraviglie del mondo, nella località di Agra.
Varanasi, città sacra per gli induisti, è invece una delle mete di chi è alla ricerca del lato mistico dell’India e vuole assistere ai riti sacri che hanno come protagonista il fiume Gange. Le spiagge del Goa, sulla costa occidentale, note soprattutto in passato come meta hippy, accolgono oggi diverse tipologie di viaggiatori, sia dall’Europa che dalla stessa India, e si prestano a tour anche brevi, zaino in spalla, non di rado organizzati. È solo un assaggio di quello che l’India può offrire dal punto di vista naturalistico. Se poi si è in cerca di storia e palazzi monumentali non si dovrebbe lasciarsi scappare Jaisalmer, la Città d’oro del Rajasthan. Questo e molto altro attende i viaggiatori dunque, ma quando è meglio partire per l’India? In parte dipende dalla zona che si intende esplorare, ma in linea di massima il periodo consigliato va da ottobre a marzo, considerando che l’estate è la stagione dei monsoni, già da maggio l’umidità inizia a farsi insopportabile e il rischio di eventi atmosferici violenti sale. È indispensabile una profilassi vaccinale, un’assicurazione sanitaria, ed è fortemente consigliato seguire le linee guida, fornite anche dalla Farnesina, rispetto alle norme igieniche per contenere i rischi. Sarà necessario inoltre aggiungere al passaporto il visto d’ingresso. Per viaggi turistici fino a 60 giorni si può velocizzare la richiesta avvalendosi dell’e-Visa.
Daniela Dall’Alba