L’accordo di Schengen firmato tra Benelux, Germania Ovest e Francia nel 1985, ha consentito la creazione di uno spazio europeo libero da barriere d’ingresso, che ha favorito la circolazione delle persone e aperto nuovi orizzonti. I cittadini degli Stati aderenti all’accordo possono entrare liberamente in Italia o in altro Stato Schengen e soggiornavi senza limiti, in veste di turisti o cogliendo nuove opportunità lavorative. Devono munirsi di visto al contrario i cittadini provenienti da alcuni paesi extra-comunitari, cui rivolgiamo questa guida su come richiedere il visto Schengen.
Oggi l’area Schengen comprende 26 paesi, la maggior parte dei quali appartiene all’UE. Fra questi ci sono l’Italia, la Grecia, la Francia e la Germania. Stati come la Svizzera, la Norvegia, l’Islanda e il Liechtenstein hanno aderito all’accordo pur non essendo membri dell’Unione Europea, e rientrano quindi nell’area Schengen. Il Regno Unito invece -a prescindere dalla Brexit- non ne ha mai fatto parte.
Per richiedere il visto Schengen bisogna rivolgersi al Consolato dello Stato che si intende visitare (la lista e i contatti dei singoli Consolati è disponibile sul sito della Farnesina). Se il viaggio in Europa è di tipo itinerante, il visto va richiesto al Consolato del primo paese in cui si farà ingresso.
L’unico modo per intraprendere un viaggio evitando problemi in aeroporto è ottenere il visto prima della partenza. La domanda va inoltrata con largo anticipo, perché il rilascio potrebbe avvenire entro 15 giorni. Il Consolato predispone un questionario da compilare a cura dell’interessato con tutte le informazioni utili a valutare la possibilità di rilasciare il visto Schengen. Ad esso vanno allegati documenti come il passaporto, la fototessera, i biglietti di andata e ritorno, l’indicazione dell’hotel prenotato e l’assicurazione sanitaria.
La polizza assicurativa per richiedere il visto Schengen deve prevedere la copertura delle spese mediche, ed è oltremodo necessaria per ottenere un risarcimento in caso di infortunio o malattia in viaggio. Oltre alla sua sottoscrizione, alcuni Consolati potrebbero richiedere una dichiarazione d’impegno, da parte dell’impresa di assicurazioni, a rispettare le coperture e le condizioni di polizza.
Eleonora D'Angelo