La capitale della Malaysia incrocia antico e moderno, moschee e grattacieli compongono lo skyline di una città che rappresenta il centro economico e finanziario ma anche culturale di una Federazione multietnica, oggi al quarto posto mondiale tra i nuovi Paesi industrializzati. Andiamo a scoprire cosa può offrire Kuala Lumpur a chi la sceglie come meta.
La fondazione di Kuala Lumpur risale alla metà dell’Ottocento, ma solo dopo l’indipendenza dal Regno Unito avvenuta nel 1957 è diventata capitale di quella che è attualmente la Federazione della Malaysia. L’architettura mantiene evidenti tracce del suo passato coloniale nei quartieri e negli edifici più antichi, attorno alla piazza dell’Indipendenza, la Dataran Merdeka, dove si trova il grande palazzo Sultan Abdul Samad. Tra gli edifici più significativi della città c’è la Grande Moschea Nazionale, Masjid Negara, con il suo minareto alto quasi 90 metri e una caratteristica cupola azzurra a ombrello.
La città vede la convivenza di tre etnie principali, malay, cinesi e indiani, e così oltre alla moschea a al Museo dell’Islam ospita templi induisti nella zona delle grotte calcaree di Batu Caves e una vivace Chinatown, estesa attorno a Petaling Street. In questa zona si trova lo Sri Mahamariamman Temple, tempio indù contraddistinto da un’inconfondibile entrata monumentale. Dal punto di vista artistico va segnalato anche il Museo Nazionale della Malesia e la Galleria d’arte Nazionale. Kuala Lumpur è una capitale moderna e un centro economico importante, che ha il suo cuore pulsante tra i grattacieli del City Center. Dominano il panorama le celebri Petronas Twin Towers, strutture di 88 piani che raggiungono l’altezza record di 452 metri. Parlando di altezza non si può non citare la Kuala Lumpur Tower, 421 metri all’antenna, che consente un tour panoramico e anche di cenare in un ristorante girevole per apprezzare a pieno la vista della città dall’alto. Una via pittoresca e nota per i locali all’aperto e il cibo di strada è Jalan Alor.
Per entrare in Malaysia serve un passaporto con validità residua minima di sei mesi, mentre non serve il visto se la permanenza dura meno di tre mesi. È consigliata un’assicurazione sanitaria per poter usufruire di cure nel settore privato.
Daniela Dall'Alba