Che cosa succederà ai turisti provenienti dall'Ue, inclusi gli italiani, quando avverrà la Brexit, cioè l’uscita del Regno Unito dall’Unione? È una prospettiva ormai sicura, dopo la vittoria del premier conservatore Boris Johnson nelle recenti elezioni. In sintesi, coloro che vorranno visitare il Paese di Johnson - anche solo per trascorrere un fine settimana a Londra - dovranno sottoporsi, più o meno, alla stessa procedura seguita finora per andare negli Stati Uniti, a partire dal visto elettronico.
Le cose in teoria non cambieranno dal 31 gennaio 2020, data ufficiale dell'addio alla Ue, ma da gennaio 2021. Però, attenzione: chi vorrà viaggiare nel corso del 2020 farà bene a tenersi aggiornato su eventuali cambiamenti. Durante gli 11 mesi di transizione, il Regno Unito e l’Unione europea cercheranno di trovare un nuovo accordo, sia per chi si dirigerà oltre Manica, sia per i britannici diretti in Europa. Di sicuro, la carta di identità non avrà più valore come documento per varcare il confine.
Ai turisti, muniti obbligatoriamente di passaporto biometrico Ue con una validità residua di almeno sei mesi, sarà chiesto il visto elettronico, da ottenere almeno tre giorni prima della partenza. Si potrà inoltrare la domanda online, come già capita con l'Esta, che permette l'ingresso negli Usa. Il visto statunitense costa 14 dollari e di certo anche quello inglese avrà un prezzo (non ancora stabilito). Una volta ricevuto il via-libera, il turista potrà fermarsi al massimo per tre mesi (per ogni singola entrata), con la possibilità di uscire e rientrare varie volte. Per poterci stare di più avrà bisogno di un permesso di lavoro.
Cambierà anche il periodo di validità della patente di guida. E i voli low cost o normali? La Commissione europea e il governo di Londra hanno confermato che le compagnie aeree inglesi potranno ancora operare, ma i prezzi restano un mistero. Sul fronte della salute, sarà opportuno stipulare un’assicurazione prima della partenza, perché le tessere sanitarie registrate nell'Unione non saranno più valide, mentre per ora garantiscono cure e assistenza di base con lo stesso trattamento offerto ai cittadini britannici. Anche telefonare in roaming potrebbe costare di più: meglio chiedere informazioni al proprio operatore prima di trovarsi un conto molto salato sulla bolletta.
Ovviamente quelle esposte sono le novità cui andranno incontro i semplici turisti; le cose si complicano assai di più per chi si recherà (o è già) laggiù per questioni di lavoro o di studio.
Marco Brando