Viaggio a Gibilterra, il baluardo inglese tra Europa e Africa

Il suo motto in latino è Nulli Expugnabilis Hosti, cioè Nessun nemico può espugnarla. In effetti Gibilterra, territorio d'oltremare del Regno Unito, è da secoli un osso duro: prima difeso dalle armi; poi dai referendum con cui i gibilterrini, nel 1967 e nel 2002, hanno rifiutato di avere a che fare con la Spagna, lasciata nel 1713. Da allora, il Regno Unito ha conservato il controllo del territorio, vasto appena 6,8 km quadrati, che domina lo stretto tra Europa e Africa, tra Mediterraneo e Atlantico.

Il nome deriva dall'arabo Jabal Tariq: significa Monte di Tariq, da nome di Tariq ibn Ziyad, condottiero che nel 711 guidò la conquista islamica. Questa terra merita una visita non solo per il Castello moresco (VIII secolo) e i bagni arabi trecenteschi, ma anche perché è un crogiolo di storie e radici etniche. A Gibilterra vive una numerosa comunità di origine genovese, giunta nel XVI secolo; sebbene da un secolo sia stato perso l’uso del dialetto, l’influsso si coglie nell’idioma locale, lo Llanito, che è un frullato di inglese, genovese e andaluso.

Ai primi del Settecento la comunità ligure costituiva quasi la metà della popolazione e fino al 1830 l'italiano fu usato (assieme a inglese e spagnolo) nei manifesti ufficiali. Oggi la popolazione con cognomi genovesi rappresenta un quinto del totale: tra i più noti, Joe Bossano, primo ministro dal 1988 al 1996, e Kaiane Aldorino, Miss Mondo 2009. Oltre ai liguri, ci sono anche i pronipoti di inglesi, portoghesi, spagnoli, marocchini, maltesi e tanti altri. Gibilterra riserva anche interessanti sorprese naturalistiche.

Sono circa 230 le scimmie europee semi selvatiche che popolano il promontorio della Rocca. Si dice che la bandiera di Londra sventolerà qui finché ci saranno loro. Lo spettacolare mondo delle coccolatissime bertucce (Macaca Sylvanus) affascina i turisti, sebbene sia vietato avvicinarsi troppo e dare loro da mangiare. Nei dintorni della Rocca passano anche molte specie di uccelli migratori - rapaci, avvoltoi, cicogne - e nel suo mare si possono ammirare balenottere, delfini, capodogli, focene e orche. I mesi migliori per visitare Gibilterra sono aprile e ottobre. I voli diretti partono da Londra e Manchester; dall’Italia si possono raggiungere gli aeroporti di Siviglia o Malaga, per poi andare in autobus fino all’autostazione di La Lìnea, a due passi dalla frontiera con la Spagna.

Marco Brando

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